il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

Amicus Plato, sed magis amica veritas



venerdì 16 settembre 2011

PER NON DIMENTICARE SABRA E CHATILA

Ci sono date che entrano nella nostra mente e restano come memoria immutate nel sentimento che evocano. Raccontare una strage, un massacro, abbisogna della sedimentazione delle emozioni per non correre il rischio di non riuscire ad essere sufficientemente lucidi per riportarne l'orrore. Ringrazio pertanto Rossaura che su facebook ha postato “Per non dimenticare Sabra e Chatila” link al sito alchemia.com di cui riporto l'incipit lasciando a voi la facoltà di proseguire nella lettura di tutto il pezzo sul sito originale.

 PER NON DIMENTICARE SABRA E CHATILA

 "Il  6 Giugno 1982 Israele invade, per la seconda volta, il Libano, cacciando i Siriani dalla Valle della Bekaa, in risposta all’uccisione dell’Ambasciatore israeliano a Londra. L’ invasione del 1982 è quella più architettata contro l’OLP,  in un paese devastato dalla guerra civile del 1975 e privo di autorità statale, dove anzi è proprio l’OLP la forza più organizzata. L’invasione fu accompagnata da devastanti bombardamenti nelle città di Tiro, Sidone, Damour: era iniziata l’operazione “Pace in Galilea” decisa dal Primo Ministro Begin ed il Ministro della Difesa Ariel Sharon. L’intenzione era quella di penetrare 45 Km. nel territorio libanese per difendere la sicurezza israeliana (fascia di sicurezza), distruggendo le basi dell’OLP nel Sud del Libano, da dove però l’organizzazione di Arafat non aveva lanciato nessun attacco da oltre un anno. Un esercito di 60.000 soldati, affiancato da mezzi corazzati e supportato dalla marina e dall’aviazione israeliana, si lancia alla conquista del Libano.  …..Continua (clicca sul testo)"




tratto da "Valzer con Bashir"


"Valzer con Bashir"

Una notte, in un bar, un amico confessa al regista israeliano Ari Folman un suo incubo ricorrente: sogna di essere inseguito da 26 cani inferociti. Ha la certezza del numero perchè, quando l'esercito israeliano occupava una parte del Libano, a lui, evidentemente ritroso nell'uccidere gli esseri umani, era stato assegnato il compito di uccidere i cani che di notte segnalavano abbaiando l'arrivo dei soldati. I cani eliminati erano giustappunto 26. In quel momento Folman si accorge di avere rimosso praticamente tutto quanto accaduto durante quei mesi che condussero al massacro portato a termine dalle Falangi cristiano-maronite nei campi di Sabra e Chatila. Decide allora di intervistare dei compagni d'armi dell'epoca per cercare di ricostruire una memoria che ognuno di essi conserva solo in parte cercando di farla divenire patrimonio condiviso. - fonte mymovies

1 commento:

Ross ha detto...

Per questa sera a Milano è stata organizzata un'iniziativa in piazza con delle letture e un collegamento con Nidal Hamad, presidente della comunità palestinese in Norvegia e superstite e testimone della strage. Spero di poterci essere.

BEGIN

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